"Herself - La vita che verrà"

 Introduzione

Questo post è dedicato alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

In occasione di questa ricorrenza, con la mia classe abbiamo partecipato alla proiezione del film ”Herself - La vita che verrà” al Cinema del Carbone di Mantova, che ha introdotto il dibattito tenuto in seguito da due rappresentanti dell’associazione “Telefono Rosa Mantova”, dove ognuno aveva la possibilità di intervenire con commenti o domande riguardanti l’argomento.



Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

25 novembre 1960, tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal, vengono rapite e brutalmente uccise da agenti militari per opera del dittatore dominicano Rafael Leónidas Trujillo. 20 anni dopo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituisce questa giornata per ricordare le sorelle Mirabal e per invitare governi, organizzazioni internazionali e ONG a organizzare eventi di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere.

In molti paesi del mondo viene esibito il colore rosso durante questa giornata e uno degli oggetti più ricorrenti è un paio di scarpe rosse col tacco, entrato nel nostro immaginario collettivo come rappresentazione delle vittime di violenze o femminicidio. L’idea nasce dall’artista messicana Elina Chauvet, che per ricordare la morte della sorella per mano del marito e di tutte le altre donne della sua zona ricca di violenze e criminalità, ha realizzato un’installazione nella piazza di Ciudad Juarez, che vede centinaia di scarpe rosse allineate in ordine sparso in zone pubbliche per raggiungere lo sguardo di tutti e quindi ricordare a tutti quelle vite spezzate, quei figli rimasti soli, quelle donne vittime solo del fatto di essere tali. 


Il film 

Il film che come argomento centrale ha l’idea di casa, di rinascita e di ricostruzione di una vita normale, spinge a riflettere su questo importantissimo tema.

Sandra, madre di due figlie decide finalmente di ribellarsi al marito violento e pericoloso per lei e per le figlie, per ricominciare una vita nuova da capo, andando contro il malfunzionante sistema immobiliare decide di costruirsi da sola un posto in cui stare e grazie a tutte le persone che le stanno accanto questo sogno diventa realtà. Il film riesce a descrivere la violenza domestica e a mostrare le drammatiche conseguenze che ne derivano, per chi la vive in prima persona e per chi ne è uno spettatore obbligato.


Riflessioni

Trovo che la sensibilizzazione su questo tema sia una necessità importante e molto attuale, perché ad oggi ancora molte, troppe donne vengono uccise o subiscono violenze da parte di persone a loro vicine, persone che dicevano di amarle. 

Penso che una delle frasi più importanti del film sia “mi chiedete sempre perché non sono fuggita subito, ma non chiedete a lui perché non ha mai smesso”, detta dalla protagonista. Questa frase ci spinge a pensare e riflettere sulla necessità di una corretta educazione al rispetto altrui indipendentemente dal genere e di quanto siamo ancora indietro rispetto al raggiungimento di una parità. “Che abiti indossavi quella sera?” chiedono ad una vittima di stupro “te la sei andata a cercare”, facendo ricadere le colpe sulla donna e giustificando o comunque alleggerendo le azioni subite, stipendi più bassi o licenziamenti nel caso di una gravidanza, tutti fatti che avvengono normalmente che frenano il raggiungimento di un utopica idea di uguaglianza

In questo periodo storico ricco di proteste e rivoluzioni molti sono pronti a parlare in difesa dei più deboli ma pochi effettivamente agiscono.


Conclusioni

Abbiamo ancora molta strada da fare per il miglioramento della nostra società radicata ad ideali passati e discriminatori, ecco perché è fondamentale ricordare e far luce su realtà così drammatiche, ma purtroppo molto frequenti.





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